Referendum cannabis e eutanasia, i promotori: «Amato ha detto falsità»

di Alessandra Arachi

Marco Cappato, dell’Associazione Coscioni: «Due sono le ipotesi: o quello del presidente della Consulta è stato un attacco personale, e ci sarebbero i motivi per chiedere le dimissioni, o ha fatto un errore materiale. In ogni caso h a dato giudizi che puntano a minare la reputazione e la credibilità dei comitati promotori».

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Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Coscioni, giovedì ha attaccato in maniera diretta il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato: «Sui referendum della cannabis e sull’eutanasia ha fatto una conferenza stampa al 100% politica. E ha detto falsità». Dopo la dichiarazione di inammissibilità dei due quesiti referendari, i comitati promotori dei due referendum hanno indetto una conferenza stampa per spiegare le loro ragioni. Tutti promotori hanno accusato Amato di falsità. E Cappato ha sottolineato: «Durante la conferenza stampa del presidente della Consulta ci sono stati giudizi che puntano a minare la reputazione e la credibilità dei comitati promotori dei referendum ai quali, al microfono e fuori microfono, è stata attribuita un incapacità tecnica di scrivere i quesiti. C’è anche l’accusa di aver preso in giro milioni di persone firmatarie dei referendum. I comitato promotori sono stati trattati con disprezzo come se noi fossimo una banda di incapaci». Cappato ha poi concluso: «Se il presidente della Corte è venuto a dire cose nelle quali non credeva neanche lui e ha sferrato un attacco personale - e allora ci sarebbero i motivi per chiedere le dimissioni - oppure c’è stato un errore materiale».

«Non abbiamo nulla di scritto»

I l referendum sull’eutanasia ha raccolto più di un milione e 200 mila firme, quello sulla cannabis 630 mila, 500 mila delle quali raccolte in una settimana grazie alla firma digitale. «E adesso noi sull’abolizione della cannabis non abbiamo neanche tre righe scritte», ha detto Riccardo Magi, presidente di +Europa, il deputato che ha introdotto la firma digitale. E ha aggiunto: «E’ stato tutto detto in conferenza stampa dal presidente Amato che ieri ha affermato di aver scoperto che il referendum sulla cannabis tratta di altri argomenti. Non è vero. Siamo stati attaccati anche per i titoli sui referendum, che non decidiamo noi ma la Corte di Cassazione».

«I giudici non hanno letto i quesiti»

«Amato ha apertamente ammesso di aver dato un giudizio di merito sulla Consulta», ha detto Filomena Gallo, legale dell’Associazione Coscioni. E ha aggiunto. Sull’eutanasia ha detto chiaramente cose fallaci. Ad esempio ha detto che un giovane ubriaco può chiedere all’amico di ucciderlo. Ma la verità è che il comma 3 dell’articolo 579 non è stato toccato». Franco Corleone del Forum droghe ed è stato relatore di minoranza nella discussione sulla testo unico sulle droghe nel 1990. Nella conferenza stampa di ieri ha rincarato: «Conosco bene Giuliano Amato, era presidente del Consiglio quando io ero sottosegretario alla Giustizia. E adesso è desolante constatare che i giudici della Corte costituzionale non hanno letto i quesiti referendari».

17 febbraio 2022 (modifica il 17 febbraio 2022 | 13:05)